La cena dei cretini
Faenza, sabato 18 giugno 2022
Nel 1998 Francis Veber, un regista francese, scrive un testo frizzante, intitolato “Le diner de cons”, che, nella versione italiana, diventa “La cena dei cretini”.
Raramente, quando vado a vedere uno spettacolo teatrale, mi diverto fino alle lacrime e, ancor più raramente, mi manca il respiro dal ridere.
Bene, l’altra sera, al Parco Mita di Faenza, assistendo alla messa in scena della versione teatrale de “La cena dei cretini”, eseguita dalla Compagnia “Amici dell’Europa” di Faenza, mi sono capitate entrambe le cose.
Una performance degna di lode, nella quale nulla è stato lasciato al caso.
Un’interpretazione del testo davvero coinvolgente, oserei dire magistrale.
Grazie principalmente ai quattro attori principali e alle tre attrici che formavano il cast.
Un insieme di ruoli, come dicevo, in cui tutti i personaggi erano rappresentati davvero in modo perfetto.
Dal cretino, magistralmente calzato da Lorenzo Serasini, entrato in pieno nel personaggio, al Pierre Grochard, il padrone di casa, nella interpretazione di un Yuri Serasini che ha saputo mettere in luce tutte le contraddizioni e le sfumature di questo personaggio, alla naturalezza espressiva di Alessandro Leoni, l’amico del padrone ed alla spocchia, trasformata poi in cocente delusione, di un Lucien Cheval interpretato da Lorenzo Mingozzi, che mi ha stupito davvero per come ha saputo mettere in luce il carattere e la trasformazione del personaggio. Stupore dovuto anche e soprattutto al fatto che questo giovane ragazzo è alla sua prima interpretazione di un personaggio “vero” e lo ha affrontato con estrema bravura e professionalità, mettendo in luce doti davvero non comuni.
Ai quattro attori principali si sono aggiunte le performance della dottoressa Archambaud, interpretata da Alice Zaccaroni, della moglie e dell’amante di Grochard, indossate da Maria Fontana e Luna Graziani, giovani attrici che hanno mostrato comunque bravura e intensità interpretativa.
Regia di Elia Pelliconi, realizzazioni sceniche a cura di Edoardo Cimatti, alla colonna sonora Matilde Zauli.
Insomma, uno spettacolo bello, divertente, sottolineato da scroscianti applausi, che spero non venga messo nel cassetto, ma continui a girare per tanto e tanto tempo, per far veramente divertire coloro che potranno assistervi.
Complimenti, ragazzi! E… ad majora!!!
Pier Giacomo Zauli