LA SONATA E LA FORMA SONATA. SONATA CONCERTO E SINFONIA
Nell’epoca classica va affermandosi una forma che sarà condivisa, in pratica, da tutti i compositori di quel tempo. Si tratta della cosiddetta “forma sonata”.
Con il termine “sonata”, prima del Classicismo, si intendeva, semplicemente, un brano da suonare, eseguito da uno, due o, al massimo, tre strumenti.
Per fare un esempio, potremo ascoltare la “sonata per liuto n. 1 BWV 1001” di Johann Sebastian Bach. Questa sonata consta di quattro movimenti:
un Adagio, una Fuga, una Siciliana e un Presto.
In questo brano non abbiamo una particolare struttura compositiva, ma una serie di brani la cui forma si ispira a danze strumentali, similmente alla suite.
https://www.youtube.com/watch?v=pTBooio3h9U
Quindi, la sonata, in epoca barocca, non aveva una vera e propria forma.
Le cose cambiano radicalmente durante il periodo classico.
In questo periodo il primo tempo della sonata possiede le seguenti caratteristiche, che potremmo definire come “fisse”. In primo luogo la sequenza dei movimenti, che sono:
Primo movimento: Allegro (In forma sonata)
Secondo movimento: Adagio (un Rondò o un Tema con variazioni)
Terzo movimento: Moderato o allegro (un Minuetto o uno Scherzo)
Nella sonata può anche essere inserito un Quarto movimento: Allegro vivace (generalmente un Tema con variazioni o, come nel primo tempo, una Forma sonata)
Soffermiamo ora la nostra attenzione sulla più tipica delle forme classiche: la forma sonata.
La struttura di questa forma è:
Prima parte: esposizione di due temi, generalmente contrastanti tra loro. Il primo nella tonalità fondamentale del brano, mentre il secondo in una tonalità diversa.
Seconda parte: sviluppo dei due temi: i due temi vengono rielaborati e trasformati.
Terza parte: ripresa dei due temi: vengono riproposti i due temi nella tonalità fondamentale. E il tutto viene concluso con una Coda, ossia la parte finale della composizione, quella con cui il compositore pone la parola “fine” al brano musicale.
Prendiamo, come primo esempio di forma sonata, il primo movimento della “Sonata in Do Maggiore k 545” di Wolfgang Amadeus Mozart.
https://www.youtube.com/watch?v=I_AX4R-d29o
L’inizio della sonata è costituito dall’esposizione dei due temi. Ciascun tema, comunque, è seguito da un brevissimo sviluppo, che, per così dire, lo completa.
Come noterai, sono due temi abbastanza contrastanti. Deciso e spavaldo il primo tema, più dolce il secondo.
Mozart, per far sì che l’ascoltatore memorizzasse bene i temi, ne ripeteva di sana pianta l’esposizione.
Dopo l’esposizione la sonata procede con lo sviluppo dei temi, che vengono proposti in tonalità diversa dall’originale e variamente rielaborati.
Nella terza parte abbiamo la ripresa dei temi e la coda.
Ascoltiamo anche il secondo e il terso movimento di questa sonata.
Secondo movimento: Andante, in forma libera. In questo secondo movimento Mozart ci propone un tema dolce, delicato, nella tonalità della dominante rispetto alla tonalità iniziale (il tema è in Sol Maggiore, cinque note sopra quello di Do Maggiore, tonalità d’impianto della sonata.
Il terzo movimento è un Rondò, ossia un brano formato da una successione di temi, il primo dei quali viene ripetuto in alternanza con gli altri. Per esempio in questa struttura: ABACAD… Il terzo movimento è allegro, spavaldo, e contrasta con il secondo.
Questa alternanza di movimenti (Allegro, andante, allegro) conferisce alla composizione una grande varietà).
La Sonata in Do maggiore di Mozart viene anche definita come “sonata facile”, in quanto il compositore salisburghese la scrisse appositamente per essere eseguita anche da musicisti principianti.
LA SINFONIA
Simile, come struttura, alla sonata, è la sinfonia.
Si tratta di un brano scritto per un’intera orchestra, in cui non vi è la presenza di un solista, ma i vari episodi vengono sottolineati o eseguiti dalle varie sezioni dell’orchestra.
Anche la sinfonia, similmente alla sonata, è composta da quattro tempi contrastanti.
I quattro movimenti che generalmente la compongono sono:
Primo tempo: Allegro, in Forma sonata
Secondo tempo: Andante (Tema con variazioni)
Terzo tempo: Allegretto (Minuetto o Scherzo)
Quarto tempo: Allegro (Rondò o Forma sonata)
Come esempio di sinfonia, prendiamo in considerazione una sinfonia famosissima, la n. 5 di Ludwig van Beethoven, in quanto in essa possiamo delineare con molta precisione quali sono le caratteristiche di questa forma musicale.
Iniziamo con il primo tempo, Allegro con brio, in forma sonata.
https://www.youtube.com/watch?v=jv2WJMVPQi8
Il primo tema, cortissimo (quattro battute) irrompe energico, vigoroso, con un carattere tipicamente maschile.
Un corno, dopo la ripetizione ritmica di un frammento del primo tema, annuncia l’arrivo del secondo tema, dolce, delicato, femminile e contrastante con il primo.
Dopo l’esposizione dei due temi, la musica, che ha come una piccola sosta, entra nella parte dello sviluppo (parte B della composizione) dove noterai che la ritmica del primo tema è sempre presente, in ogni battuta del brano.
L’oboe fa da annunciatrice della terza parte, la ripresa, in cui viene ripetuta l’esposizione di entrambi i temi, anche se in tonalità diversa da quella dell’impianto.
Il movimento termina con una brevissima coda.
Per renderci conto della varietà dei tre movimenti che seguono, ossia: Andante con moto (8’30”), Allegro (19’15”), Allegro – Presto (24’40”)
potremo ascoltarne, di ciascuno, una breve parte. Nota come il terzo e il quarto movimento siano praticamente uniti, senza soluzione di continuità).
Un altro esempio di sinfonia può essere rappresentato dalla n. 40 di Mozart.
IL CONCERTO
Il Concerto nasce in epoca barocca, nelle forme del concerto grosso, del concerto di gruppo e del concerto solista e si sviluppa nell’epoca classica e romantica.
Anche il concerto, analogamente alla sonata ed alla sinfonia, ha il primo tempo (o movimento) in forma sonata. Generalmente è costituito da tre tempi:
Un Allegro o Andante in Forma sonata,
Un Adagio (Tema con variazioni)
Un Allegro finale (in Forma sonata).
Nel Classicismo si affermano con prepotenza il pianoforte e il violino come strumenti principi per i concerti, anche se grandi Autori come Mozart e Beethoven, utilizzano come strumenti alternativi anche il flauto, l’arpa, il violoncello e altri strumenti generalmente non utilizzati da altri compositori del periodo.
Come esempio di Concerto, prenderemo in esame il primo movimento del Concerto n. 23 di Mozart, in cui potremo notare l’importanza e l’equilibrio che questo grande musicista sa dare sia allo strumento solista, sia all’orchestra.
https://www.youtube.com/watch?v=DXeBFhqViYg&t=164s
Altro esempio stupefacente? Quinto Concerto di Beethoven per pianoforte e orchestra
https://www.youtube.com/watch?v=yTLOQGF-c1E&t=5s