GIUSEPPE VERDI: SINTESI
Giuseppe Verdi nasce a Roncole di Busseto, presso Parma, il 10 ottobre 1813, da una famiglia di modeste condizioni economiche. Il padre gestiva una piccola osteria, mentre la madre era una filatrice di seta.
Inizia gli studi musicali molto precocemente, e dimostra subito grande attitudine per la musica. A 16 anni è considerato come il miglior pianista del Ducato di Parma.
Aiutato da Antonio Barezzi, che ne intuisce le grandi doti, il giovane Giuseppe Verdi, dopo aver diretto per alcuni anni la banda di Busseto e dopo aver composto i primi brani, tenta l’entrata al Conservatorio in qualità di pianista, ma, data l’età, 18 anni, e la posizione della mano non del tutto corretta, non viene accettato dalla commissione. Deluso da questo insuccesso, si dedica completamente alla composizione di opere, esordendo con “Rocester”, che non fu rappresentata, in quanto non accettata dal Teatro di Parma.
Nel 1836 sposa la figlia di Barezzi, Margherita, e si reca a Milano dove l’impresario Merelli gli propone di comporre un’opera: “Oberto conte di san Bonifacio”, che ottiene un discreto successo. Ma l’opera seguente, “Un giorno di regno”, è un vero fiasco.
Tra il 1838 e il 1840 gli muoiono i due figli e la moglie ed egli pensa di trasferirsi nuovamente a Busseto. Ma, nel 1840, Merelli gli propone di musicare “Nabucco” ed è un successo strepitoso, senza precedenti. Conosce Giuseppina Strepponi, celebre soprano, se ne innamora e la sposa, in seconde nozze, molti anni più tardi.
Da quel momento in poi, i successi si moltiplicano, come si moltiplicano le opere che Verdi sa comporre che, al termine della carriera, saranno otre trenta, tra cui, di grandissimo successo, vanno ricordate:
Rigoletto, Traviata, Il Trovatore, Aida, Otello, fino ad arrivare all’ultima opera, scritta a ottant’anni, il Falstaff (1893), seconda opera comica della sua vita.
Opere in cui Verdi sa proporre temi cari agli italiani, quali il patriottismo, l’amore per la patria, l’amore per la donna amata, ma anche temi dove mette in risalto i problemi della sua società, come nella “Traviata”, in cui la protagonista, una prostituta d’alto bordo, innamoratasi davvero e follemente di un uomo, mette in ridicolo la società bigotta e borghese in cui vive.
Verdi, divenuto celeberrimo, negli ultimi anni compositivi viene invitato a scrivere un’opera per l’apertura del Canale di Suez. Nasce “Aida”, storia d’amore e di passione ambientata in epoca biblica. A ottant’anni compone la sua ultima opera: “Falstaff”, tratta da “Le comari di Windsor” di William Shakespeare. Oltre alla passione per la musica, Verdi ebbe sempre un grande interesse per la politica, e fu anche eletto deputato al primo Governo d’Italia.
Verdi muore a Milano, il 27 gennaio del 1901, a 87 anni. Ai suoi funerali partecipò circa un milione di persone.
Il suo corpo riposa, insieme a quello della Strepponi, nella Casa di riposo per Musicisti che Verdi fece costruire, a Milano, per i musicisti poveri o abbandonati, che egli considerò come la più bella delle opere da lui compiute.