E SPERIAMO CHE SIA L’ULTIMO
Lugo, 29 ottobre 2016
Finalmente, sollecitato anche dall’interesse mostrato da un amico di Padova, e dal corrispondente del Corriere di Romagna Amalio Ricci Garotti, ma oberato da impegni familiari riguardanti Michela, la mia figlia autistica, mi sento di intervenire sull’importante, devastante fatto accaduto da Agosto nel nostro Paese: mi riferisco al terremoto.
Mi sento continuamente chiamato in causa per discutere di questa cosa, per la quale credo proprio, a ragione, di essere un esperto, essendo stato il terremoto al centro dei miei studi universitari e non solo. L'Italia è nata dallo scontro delle due zolle, quella africana e quella europea, che ha fatto "piegare" gli strati intermedi facendo sorgere Alpi ed Appennini. Faglie presenti anche nella Pianura Padana, che sono all’origine dei recenti terremoti nell'Emilia Romagna.
Possiamo affermare, quindi, che, in Italia, purtroppo, i terremoti sono all’ordine del giorno e bisognerebbe tenere conto di questo fatto, in primo luogo, a livello scolastico, per informare e sensibilizzare i giovani di ogni ordine di scuola (elementari, medie, superiori), e, in secondo luogo, finanziando studi universitari per approfondire continuamente questo argomento tanto importante per la vita e la qualità di vita di milioni di persone.
Politici e amministratori parlano dei terremoti solo a fatto accaduto, quando è indispensabile correre ai ripari, ma i terremoti andrebbero affrontati in modo preventivo, per far modo di non doverci lamentare delle conseguenze pesantemente negative che accadono ogniqualvolta succede il fatto.
Prevenzione che andrebbe fatta in primis effettuando rilievi geologici molto particolareggiati in tutto il territorio italiano, geologicamente parlando relativamente giovane, e quindi spesso in movimento, indagando su ogni piccola zona attraverso carte dettagliate in scala 1:25000.
E' stata in distribuzione anni or sono una carta dell'Italia in un'assemblea di geologi dove sono presenti le aree sismiche e le relative "faglie", fratture con spostamento e soggette a modificazioni che danno origine a terremoti.
Certamente si può dire che in Provincia di Ravenna siamo soggetti a questi fenomeni, per cui anche qui da noi l'unico modo per difendersi è costruire case antisismiche con criteri particolari perché, ripeto, i terremoti non si possono prevedere.
Ricordo che nelle nostre chiese si cita una litania: "a flagello terremoto libera nos domine", per ricordare i terremoti che avvenivano nei secoli scorsi e per raccomandarsi a Dio che non accadano più.
Per quanto riguarda i rimedi antisismici, ne ho già parlato in precedenza, ripeto che bisogna fare un accurato rilevamento geologico di pianura e di montagna affidato ad esperti geologi che devono essere formati in modo completo nelle varie università italiane.
Da tempo parlo del "geologo condotto", che deve essere presente in tutti i comuni italiani.
E’ indispensabile dare spazio e soldi all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che soffre per mancanza di fondi e quindi di studi adeguati ed è incaricato di intervenire preventivamente.
Il Presidente Doglioni conduce l'attività con molto criterio, ma credo proprio gli debbano essere forniti finanziamenti adeguati per poter svolgere tale compito.
Mi sembra di essere stato abbastanza esaustivo. Malgrado l'impegno per Michela, sono sempre a disposizione anche per interventi pubblici e dibattiti rivolti a chiunque voglia intervenire per discuterne.
In questo studio ho avuto la collaborazione di una giovane studentessa dell'Istituto Compagnoni di Lugo sensibile a questi problemi. Il mio indirizzo di posta elettronica è baruzziluciano@gmail.com
Buona giornata.
Luciano Baruzzi