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Laudate pueri Dominum

 LAUDATE PUERI DOMINUM

 

Faenza, 29 novembre 2016

A San’Agostino, in Faenza, invitato ad assistere ad un concerto dall’amico Aurelio Samorì, sono riuscito ad assistere ad una performance davvero incredibile: Una cinquantina abbondante di cantori facenti parte della Cappella Musicale del Duomo di Milano si sono esibiti in un repertorio filologicamente perfetto, eseguito da una ventina di cantori adulti, con voce formata, e da più di trenta bambini, la cui età variava dagli otto ai tredici anni, tutti dotati di splendide voci bianche.

Dico che la cosa sa dell’incredibile perché hanno eseguito musiche di Gaffurio, Anerio, Grossi, Monza, Sarti, esattamente come si sarebbero eseguite nel momento in cui sono state composte, ossia tutte da cantanti unicamente maschi, ma la cui disomogeneità timbrica era garantita dall’utilizzo della voce bianca intercalata a quella matura.

Attualmente è davvero raro trovare una cosa del genere. Le voci bianche vengono sostituite comodamente da quelle femminili e l’effetto dell’ensemble vocale perde la sua storicità, la sua caratteristica, la sua veridicità.

Veridicità, caratteristica vocale e storicità che sono emerse in tutta la loro bellezza, questa sera, grazie alla dedizione ed alla consapevolezza di tre personaggi che hanno preparato i cantori, rendendoli tanto validi da tutti i punti di vista: il direttore Claudio Burgio, il vice Maestro Claudio Riva  e l’organista, Carlo Vianelli.

Il programma è stato, a dir poco, trascinante: dalla suggestiva partenza con un brevissimo Gregoriano, all’esecuzione di una decina di brani polifonici da due a sei voci, che sono sempre stati perfetti, sia per l’intonazione, sia per l’intreccio vocale, ossia per la precisione nel sincronizzare, nel mischiare le melodie al fine di creare la magia di un suono unico ed irripetibile, che ha toccato le menti ed i cuori di tutti gli ascoltatori, affascinati per questa insolita tipologia di concerto.

Concerto che ha dimostrato, tra l’altro, che la religiosità, la contemplazione, può essere resa non solo con autori antichi, ma anche con compositori moderni che, pur utilizzando le dissonanze, lo fanno con un tale garbo, una tale compostezza che lascia lo spettatore attonito, come nel caso del “Virgo beatissima” di Luciano Migliavacca, a tre voci, o dell’articolato “Lux fulgebit”, di Salvatore Gallotti, a sei voci, in cui, pur sfruttando metodi già utilizzati nel passato, come l’omoritmia e il fugato, li arricchisce con sonorità dissonanti e assai ricercate.

Immancabili, meritatissimi e scroscianti applausi, coronavano questa serata, che, almeno per me, rimarrà come un bellissimo, indimenticabile momento.

 

Pier Giacomo Zauli

 


Categoria: Spettacoli interessanti Data di creazione: 29/10/2016
Sottocategoria: Altri spettacoli Ultima modifica: 31/10/2016 19:25:32
Permalink: Laudate pueri Dominum Tag: Laudate pueri Dominum
Inserita da: Pier Giacomo Zauli Pagina vista 1154 volte
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