DIRITTI E DOVERI
Faenza, 1 settembre 2016
Ore 21,30, via Firenze, tra il cimitero e il semaforo di via Orto Bertoni: una moto senza targa, a fari spenti, guidata da un individuo senza casco che con un gentile eufemismo si potrebbe definire deficiente totale, a oltre cento all’ora, a fari rigorosamente spenti, mi sorpassa chiudendo in malo modo la sua traiettoria di fronte alla mia auto e miracolosamente restando in piedi. Prosegue poi la sua corsa fermandosi (per fortuna) al semaforo rosso e ripartendo a tutto busso.
Proseguo verso il semaforo, per svoltare verso via Buozzi e incrocio alcune bici che, a lume spento, procedono verso le bocche dei canali.
Dopo essere passato da mia mamma, che abita in via Buozzi, al ritorno mi capita di incrociare altre bici, una quindicina, e di sorpassarne alcune sulla via Firenze, rigorosamente fuori dalla pista ciclabile, anch’esse a lume spento, sia davanti che dietro.
Sorpasso poi un ciclista sulla bici da corsa, che, per illuminare il suo mezzo, utilizza un cellulare, tenuto nella mano sinistra, con il quale, in modalità torcia, fa un po’ di luce per farsi vedere.
Leggo l’articolo apparso il 4 agosto sul Carlino, riguardante il ciclista morto poco dopo Errano, investito da un guidatore in stato di ebbrezza e leggo anche il breve trafiletto stilato da Carlo Reggi il 5 dello stesso mese, sempre sul Carlino, in cui, giustamente, fa leva sull’attenzione che gli automobilisti debbono avere alla guida, ma mi viene da fare alcune osservazioni sulla cosa.
Sono pienamente d’accordo che il ciclista abbia tutti i diritti di avere, da parte degli altri utenti della strada, il massimo rispetto e la massima attenzione nei suoi confronti, ma ritengo che anche da parte dei ciclisti debbano esserci dei precisi doveri, tra cui quello di farsi vedere e di rispettare totalmente le regole del codice: dare la precedenza quando non ce l’hanno, stare sulle piste ciclabili quando ci sono, e, soprattutto, utilizzare adeguati mezzi di illuminazione, che, a quanto pare, al giorno d’oggi sembrano essere un optional.
Un suggerimento per far sì che le regole vengano rispettate?
Basterebbe che, per qualche giorno, due vigili si mettessero in mezzo alla pista ciclabile di via Firenze, magari tra via Labriola e via Buozzi, e fermassero tutti i ciclisti non in regola, facendo loro una multa esemplare, che so, cento euro, nel caso i loro mezzi non siano in regola, oppure, se il ciclista non è intenzionato a pagare, il sequestro definitivo del mezzo a due ruote.
Magari, nel caso dell’imbecille in moto di cui sopra, sequestro del mezzo, multa da cinquemila euro e arresto immediato, anche solo per due o tre giorni.
Forse sarebbero mezzi un po’ estremi, ma meglio una multa oggi che un uomo morto domani, e il rimorso, anche fosse innocente, di chi ha investito quell’uomo…
Pier Giacomo Zauli