Nelle vesti di latore di messaggi
interessanti, pubblico una lettera di Luciano Baruzzi, geologo e ambientalista, laureato a
Bologna, autore tra l’altro del libro “E poi??? mangeremo bulloni” in cui
espone in modo davvero allertante, i maggiori problemi del mondo legati all’inquinamento,
tra cui mette in luce la necessità di cambiare rotta, usufruendo delle più
moderne tecnologie per permettere uno sfruttamento delle fonti rinnovabili e
non inquinanti, al posto di quelle fossili.
Ecco la lettera scritta da Baruzzi:
Mi piace cominciare con una breve bibliografia sui temi del petrolio e
delle trivellazioni:
1) "Gli Imperi Del Petrolio: un'analisi geografica" di Peter
Odell, Mazzotta Editore 1970;
2) "Petrolio e Potere: il Racket dei petrolieri" di Marcello
Vittorini, Marsilio Editori 1974;
3) "Un Pianeta Da Salvare" di Giuseppe Barbieri, Edizione
Principato, 1975 (adottato come testo consigliato nell'ITC Einaudi di Bassano
Del Grappa).
Basterebbe consultare o leggere questi vecchi volumi per capire i motivi di
una forte CONTRARIETA' all'estrazione di metano e petrolio, in un' Italia
fragile per la natura geologica del territorio e coi mari che bagnano la
penisola facilmente inquinabili e addirittura già inquinati lungo le coste.
Aggiungo anche il mio libro scritto di recente "E
poi???......Mangeremo bulloni"(2010) dove in alcuni capitoli sono trattate
le situazioni più recenti di inquinamento, con abbondanza di proposte
alternative alle fonti fossili , economicamente e ambientalmente vantaggiose ,
già ventilate nei vecchi volumi sopra elencati.
Possibile che i nostri politici che ora governano, a cominciare dal Dottor
Renzi , non siano a conoscenza della necessità di soluzioni positive che non
provochino danni all'uomo ( tumori ed altro) e all ' AMBIENTE?
Assurdo che nei dibattiti, ad ogni livello, non vengano chiamati GEOLOGI e
GEOGRAFI esperti dei vari ORDINI professionali, delle università , e quindi
competenti riguardo a tale argomento.
Ci siamo completamente dimenticati della Conferenza di Parigi sul Clima e
sulle decisioni prese sulle necessità di studiare ed utilizzare le energie
alternative rinnovabili, che non sono inquinanti e che si basano su BENI
presenti anche nel nostro territorio (eolico, solare, geotermico ancora poco
utilizzato, risparmio energetico in quanto siamo ancora abituati, almeno in
Italia, allo SPRECO, il riutilizzo di risorse che siamo soliti scartare, ecc...
).
Di tutto ciò è estremamente necessario parlarne e soprattutto DISCUTERNE nelle
scuole con gli alunni perché il futuro è
loro,sia per quanto riguarda la necessità di bloccare le trivelle, sia per ciò
che è venuto alla luce in Basilicata a proposito dei pozzi petroliferi che
stanno scavando, in una terra particolarmente dedita all'agricoltura (povera e
priva di sostegno), e vicino al Parco Nazionale del Pollino (mai ricordato).
Per concludere pensiamo si debba procedere votando DECISAMENTE
"SI" contro le trivellazioni e occuparsi, inoltre, di ciò che sta
avvenendo in Basilicata. Ringraziamo per l'attenzione e per l'eventuale
pubblicazione.
Luciano Baruzzi e Simone Fochi.
Vorrei comunque
aggiungere, quale “chiamato alle armi” per votare il referendum che, a mio
parere, mi sembra davvero una cosa non del tutto corretta, per non dire un “non
senso”, chiamare a votare il popolo per
delle questioni squisitamente tecniche, come quella delle trivellazioni. Cosa
volete che ne capisca io, di questa roba, e cosa volete che ne capiscano gli
oltre quaranta milioni di cittadini invitati a votare questa proposta con un sì
(voto che, dati i consigli di Luciano, penso di dare) o con un no?
Mi sembra che queste
decisioni vadano messe in mano a dei veri esperti del caso, a degli specialisti
che, con competenza e criterio, possano dare una decisione oculata e valida,
sia per la salvaguardia del territorio, sia, e soprattutto, per la salute di
chi lo abita.
Sarebbe la cosa
migliore da fare: un modo per impiegare dei veri cervelli in vere questioni, e
non per vedere l’accapigliamento di partiti e di politici che si fidano dell’uno
o dell’altro consiglio, pecorilmente seguiti da una schiera di seguaci disposti
a votarli.
Pier Giacomo Zauli