L’IMPORTANZA DELL’INTERPRETE
Quanto è importante l’autore di un brano?
Tantissimo, ovviamente.
Quanto l’interprete?
A volte quanto l’Autore…
A dimostrazione di ciò, vi farò alcuni esempi di
quanto sia vera questa frase, prendendo in considerazione un brano: il “Capriccio
n. 24” di Niccolò Paganini, nella interpretazione di ben otto violinisti, presi
in ordine di tempo, da Jascha Heifetz a David Garret, con l’intrusione, si fa per
dire, di Vanessa Mae, interprete anticonvenzionale di opere di grandi
compositori.
Partiamo da Heifetz, sicuramente il più grande
virtuoso di questo strumento dei primi decenni del Novecento.
Ascoltandolo, si può apprezzare la perfezione tecnica,
unita ad una interpretazione intensa e sobria al contempo.
https://www.youtube.com/watch?v=pCqv5vm2iz4
Allo stesso modo, anche Yehudi Menuhin dà al brano un’interpretazione
impeccabile dal punto di vista del rispetto dello spartito. Notate come i due
violinisti, mentre suonano, rispettino una posizione del corpo senza movimenti
eccessivi, con grande compostezza.
https://www.youtube.com/watch?v=ZKa-KCNsdwg
Violinista e direttore d’orchestra moscovita, di
origine ebraica, anche Shlomo Mintz fa parte di quegli interpreti che
rispettano alla lettera lo spartito, cercando di esprimere al massimo livello
le intenzioni del compositore che ha creato il brano.
https://www.youtube.com/watch?v=Gm1muneZUW0
Salvatore Accardo è uno dei più prestigiosi violinisti
italiani. A soli quindi anni si diploma in violino e, a 17, è uno dei più
giovani vincitori del Concorso Paganini di Genova. Da notare la maestria con
cui esegue questo capriccio.
https://www.youtube.com/watch?v=TXnda3aWtis
Passando al versante femminile, ascoltiamo l’interpretazione
del Capriccio 24 fatta da parte di Hilary Hahn, violinista statunitense di
primissimo ordine. L’esecuzione, al femminile, di questa artista, è assai
diversa da quelle ascoltate finora. Addirittura, la Hahn, partendo dalla
versione originale, ne fornisce un’altra, spettacolare, ricca di variazioni.
Provate a confrontare le due versioni.
https://www.youtube.com/watch?v=gpnIrE7_1YA
Andando ai violinisti più recenti, possiamo ascoltare
due versioni del capriccio di cui sopra, realizzate rispettivamente da Ara
Malikian e David Garret.
Ara Malikian è un artista libanese di primissimo
piano. Celeberrime le sue funamboliche interpretazioni di pezzi classici,
eseguite in modo impeccabile ed
accattivante, servendosi spesso di acrobatiche performances. E’ il capo
indiscusso, il direttore del gruppo comico Pagagnini, con il quale fa tournee
in tutto il mondo. Ma quando si tratta del Capriccio 24, non c’è proprio nulla
da dire. Il suono è stupendo e alquanto personale.
https://www.youtube.com/watch?v=K9Cdsj4MJX8
David Garret è uno dei più affermati strumentisti del
mondo. Violinista austriaco, ha eseguito concerti sotto la direzione dei più
grandi direttori del mondo. E’ un musicista assai eterogeneo che alterna il
repertorio classico a quello moderno, leggero.
Anche in questo caso puoi notare una interpretazione impeccabile,
ma assai personale di questo brano. Garret è accompagnato da un’orchestra
classica, per cui si può parlare di una trasformazione in chiave sinfonica dell’originario
capriccio paganiniano.
https://www.youtube.com/watch?v=xDKOMzSaZ3Y
Ascoltiamo un’altra arditissima interprtetazione di
Garret: quella del Capriccio 5 di Paganini. Semplicemente fantastica.
https://www.youtube.com/watch?v=LFOp6xHpdHM&ebc=ANyPxKr5faVWLpdz8lym3W85-_pmf1L21iu-079-ZgROaDpKH6SOpBzcDINQAmdto_J-SMaPoE9wldiw81BYbnfYklgUj4NzNQ
Ora passiamo, ad un’altra interpretazione, forse non
proprio ortodossa: quella di Vanessa Mae, violinista thailandese che, pur
essendo una grande virtuosa del violino, forse interpreta in modo un po’ troppo
personale le intenzioni del compositore che ha in origine scritto il brano.
Infatti la Mae si avvale spesso dell’elettronica per reinterpretare i brani di
grandi compositori. Anche la Mae aggiunge qualcosa di nuovo all’intento di
Paganini, ma, forse, almeno a mio parere, azzarda un po’ troppo. Il ballo, la
ritmica aggiunta, lo sfruttamento di strumenti moderni, elettronici, in aggiunta
a quelli tradizionali forse svisano un po’ l’intento del compositore, rendono l'opera troppo moderna.
https://www.youtube.com/watch?v=Dxfh-dlTH3M
Per fare un altro esempio relativo alla Mae, vediamo
in quale modo interpreta il “Presto” dall’ “Estate” di Vivaldi.
Ascoltiamo prima il brano nella versione originale,
per archi, diretta da Accardo, poi quella della Mae, in versione Techno.
A voi la sentenza…
Versione Accardo: https://www.youtube.com/watch?v=3HgiLf-F-Es
Versione Mae:
https://www.youtube.com/watch?v=Tgb0jK143MI&list=PLB791374CBF770BD0
A queste due versioni ne aggiungerei, però, una terza. Osservate Ara Malikian
mentre esegue lo stesso brano, come è stato originariamente scritto da Vivaldi: non è semplicemente fantastico?
https://www.youtube.com/watch?v=vBfHVdSehjg