Faenza, 09/09/2015
Per riconfermare ciò che avevo detto nell’articolo
apparso sul mio sito in data 1 giugno 2014 http://www.piergiacomozauli.it/categorie03.asp?id=647 anche ieri
ho notato qualcosa di veramente strano a proposito delle piste ciclabili di
Faenza.
Sempre in riferimento alla pista ciclabile di Viale
Marconi, ho notato una incongruenza davvero grave: la pista che va
verso il cimitero, a sinistra, partendo da porta Montanara, dà la precedenza
alle auto; quella di destra alle biciclette!
Incredibile!!!
Ieri mattina un ciclista che andava sparato non mi ha
dato la precedenza sulla ciclabile in cui l’avrei avuta, e per fortuna,
notandolo, mi sono fermato.
Subito dopo un’anziana signora ha fatto lo stesso,
seguita, da un altrettanto anziano che, forse, era suo marito.
La pista ciclabile con una doppia valenza contribuisce
ancora di più a creare confusione e rischio sia ai ciclisti, sia agli
automobilisti.
Vorrei sollecitare il Comune a provvedere affinché
tutta la pista ciclabile, sia verso Faenza, sia verso le Bocche dei Canali,
abbia la stessa modalità di percorrenza: suggerisco tutta con precedenza alle
auto, come avviene in altre piste più recenti, come quella di via degli Insorti, o di viale Oberdan: non per dare più responsabilità ai ciclisti, ma per evitare scene
pazzesche, in cui ciclisti a trenta all’ora sfrecciano, per esempio, sulla via Firenze verso l’incrocio con via
Giuliano da Majano, contromano, incuranti del fatto che un automobilista che sta voltando
verso via Giuliano da Majano, procedente magari verso Porta Montanara, possa non
averli visti, in quanto non ha avuto il tempo materiale per vederli.
Inoltre, vorrei auspicare che la pista verso le Bocche
dei Canali fosse a senso unico, nella parte in cui è doppia (ossia fino al
distributore di viale Marconi); a senso alternato dal distributore verso le
Bocche dei Canali (in quanto è unica).
Ciò permetterebbe a tutti di non vedere, come troppo
spesso accade, gente stesa sulla strada in attesa di un’ambulanza, osservata da
automobilisti disperati per ciò che è accaduto.
Pier Giacomo Zauli