CONSAPEVOLEZZA O
ESAGERAZIONE?
Vado a ritirare un po’ di soldi dal bancomat e, al
momento di prelevare, la banca mi chiede se voglio la ricevuta stampata su
carta, asserendo che, se non la si richiede, si fa una scelta più ecologica.
Dunque, mi viene da pensare: il foglietto emesso dalla
banca misura circa (dipende dalle banche) cinque centimetri per sei o sette. In
tutto una trentina di centimetri quadrati. Da un foglio A4 si fanno circa una
ventina di ricevute bancarie.
Mettendo il caso che un individuo, mediamente, vada a
ritirare soldi dal bancomat due volte al mese, in un anno consuma un foglio A4.
Va bene responsabilizzare l’utenza e renderla
responsabile, consapevole che il consumo di carta va ridotto, ma, sinceramente,
mi sembra un po’ troppo.
Specialmente se penso a quanta carta, corredata di
inchiostro a colori, viene sprecata per la pubblicità che, il più delle volte,
viene gettata direttamente nel cestino della carta da riciclare (scelta
consigliata) o, più spesso di quel che non si creda, incoscientemente, nel
bidone della spazzatura indifferenziata.
O penso ancora alla carta dei quotidiani, o alla
strapatinata carta di certe riviste.
Comunque, non c’è da stupirsi.
L’altro giorno, mi pare su Linea Verde, un coltivatore
di tabacco faceva pubblicità sulla sua
piantagione di tabacco biologico!
Mi dite che differenza
può fare, a livello di salute, fumare una sigaretta con tabacco non biologico
dal fumare una “sana” sigaretta realizzata con foglie coltivate in ambiente
rigorosamente biologico?
Pier Giacomo Zauli