Faenza, 26 gennaio 2013
I VICINI SCOMODI
Di Roberto Matatia
Delicatezza, concretezza, verità storica sono le prime tre
parole che mi vengono in mente dopo aver letto questo libro:
delicatezza nel trattare argomenti tanto efferati, come
quelli che riguardano la Shoah;
concretezza, data dalla narrazione reale, concreta, degli
argomenti che costituiscono il libro;
verità storica nella narrazione che, per quanto colloquiale,
semplice, lineare sia, riguarda la verità su un periodo tra più terribili per il
popolo ebraico.
Il libro narra la storia di cinque componenti della famiglia
Matatia, parenti diretti di Roberto, storia sviluppatasi negli anni del
fascismo.
E’ una storia viva, raccontata direttamente dai protagonisti
del libro, che prende spunto da alcune lettere consegnate nella pellicceria di
Roberto, a Faenza, trent’anni orsono, da un signore anziano, di nome Mario,
scritte da Camelia, figlia di Nissim e Matilde, che hanno fatto come da
scintilla, da miccia, per riaccendere in Roberto il ricordo raccontato dai suoi
parenti, e per narrarlo, a sua volta, perché rimanga indelebile, come memoria storica
per le generazioni future, e come monito perché queste cose non succedano più,
a tutti gli uomini veri, e non, come li chiamava mia nonna, a tutti gli “uomini
da poco”, che hanno in tutti i modi
fatto del male, hanno portato la loro esistenza contro quella di altri uomini,
in nome di una ideologia pensata a regola d’arte per fare unicamente i loro
interessi, le loro porcate, ignorando, o fintamente ignorando, il male che
hanno arrecato.
Il volume, esattamente di cento pagine, tratta l’argomento
con una tenerezza, una naturalezza e una capacità comunicativa rare, e si legge
davvero tutto d’un fiato.
Lo si legge bene perché è scritto con una convinzione e una
naturalezza che portano il lettore a vedere il tutto come realmente è accaduto,
senza astruserie ed enfatizzazioni strane, ma puntando continuamente alla
chiarezza dei fatti, a far capire, a chi lo vuole, la bruttura del periodo
antisemita, la volontà che non si ripetano mai più accadimenti come questo, che
annientano nell'uomo la sua dignità, le sue aspettative, le sue speranze ed il suo futuro.
Pier Giacomo Zauli