SINTESI DEL NOVECENTO
Il Novecento rappresenta veramente un momento
particolare per quanto riguarda qualunque tipo di arte: letteratura, arti
figurative, musica.
Non si punta più, in tutte le arti, alla ricerca del
bello fine a se stesso, ma al significativo, anche a costo di rivoluzionare
quelli che sono stati i concetti vigenti, fino a quel momento, dell’arte e dei
suoi sistemi.
La musica del Novecento ricerca la novità in vari
settori:
MUSICA CLASSICA CONTEMPORANEA
Dal punto di vista del sistema tonale, nel Novecento
si ricercano nuove strade, che si discostano dal modi maggiore e minore che,
oramai, sono diventati stretti ed antiquati per esprimere tutte le sensazioni
che il nuovo artista vuole mostrare. Nascono alcune correnti e vari artisti che
ricorrono a particolari espedienti per esprimere i loro intenti. Queste correnti,
che partono da musicisti capofila, rispondono al nome di Politonalità,
Impressionismo, Espressionismo, Futurismo, Musica aleatoria, Musica
elettronica, informatica, spaziale…
STRUMENTI
La scelta dell’organico strumentale varia a seconda
delle correnti. Emergono comunque legni, ottoni e percussioni rispetto agli archi; vi
sono molte trasformazioni negli organici tradizionali.
Anche le voci subiscono significativi mutamenti.
Si cercano modalità di canto assai diverse dal passato.
Il rumore e il silenzio entrano a far parte della
musica, che non viene più considerata, come nel passato, un’arte adatta ad
esprimere il bello.
VOCI
La voce impostata, che tanta parte aveva avuto nei
secoli precedenti, subisce un declino a causa della diffusione
dell’amplificazione. Grazie al microfono il cantante può esprimere tutta la
propria personalità, senza sottostare a regole e stili codificati nel tempo. Si assiste a una trasformazione della voce
prodotta con i sistemi più moderni, in particolare con il nastro magnetico e, negli
ultimi decenni, con l’informatica. Naturalmente la voce impostata sopravvive nelle
esecuzioni di concerti classici e di opere liriche.
L’opera continua comunque la sua ascesa almeno fino
agli anni trenta e, anche se attualmente vengono create nuove opere, possiamo
dire che questo genere vive quasi esclusivamente grazie a composizioni del
passato, particolarmente di Verdi, Wagner, Puccini, Rossini, Donizetti e Bellini.
MUSICA JAZZ
Il jazz trova la sua collocazione nel Novecento. Dal ragtime,
nato e diffuso tra la fine dell’Ottocento il jazz influenza anche, in modo
notevole, la cosiddetta musica classica. Molti grandi musicisti, tra cui
Stravinskij, attingono alle modalità del jazz per alcune delle loro
composizioni.
MUSICA D’USO
Con la parola “musica d’uso” o “musica leggera” si
intende tutta quella musica che si distacca dalla musica classica, e va verso
altri modi di utilizzare voci e strumenti, definibili con il termine di
canzone, musical, musica pop, rock, house… ossia di quella musica che viene
ascoltata con maggior frequenza, trasmessa sia in live, sia con mezzi di massa,
dalla radio alla televisione, a Internet.
LE CORRENTI DEL PRIMO NOVECENTO
Grazie a musicisti capofila, tra la fine del 1800 e il
1915 nascono in Europa alcune correnti musicali:
Impressionismo: iniziato, alla fine dell’Ottocento,
con il francese Claude Debussy, l’Impressionismo cerca nuovi effetti sonori
utilizzando in particolare una scala formata da soli toni, detta “scala
esatonale”. Debussy, per mezzo di questa successione di suoni, crea ricercati
effetti di sospensione, incertezza, sogno, sia attraverso il pianoforte, sia
con un’orchestra in cui esalta in particolare il suono dei legni e degli
ottoni. Anche Maurice Ravel, conterraneo
di Debussy, utilizza spesso questo sistema per creare le sue composizioni.
Politonalità: nel 1913, con il balletto “La sagra
della primavera”, il russo Igor Stravinskij sovrappone due o più tonalità del
sistema temperato per creare effetti davvero sorprendenti. Il pubblico, non
abituato a questo tipo di suoni, rifiuta inizialmente questo sistema che, comunque, in
brevissimo tempo, avrà un successo mondiale.
Espressionismo: L’Espressionismo rappresenta il
passaggio dal sistema tonale (quello delle scale maggiori e minori, utilizzato
per la prima volta nel Barocco), a quello atonale, ossia privo di atonalità. Con
Arnold Schoenberg nasce una musica significativa, aderente alla situazione
politico – sociale del periodo della prima Guerra mondiale. L’ascoltatore,
privato della tonalità e del sistema cui era stato abituato da secoli, avverte
un senso di smarrimento, inquietudine.
Futurismo: questa corrente letteraria, artistica
e musicale, propone l’esaltazione del rumore, della confusione, dello
stravolgimento che avviene nel Novecento, dati dall’avvento della
meccanizzazione e delle nuove invenzioni. Il più importante esponente del
Futurismo musicale è Francesco Balilla Pratella.
DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Il Neoclassicismo: il rifiuto delle novità apportate alla
musica nei primi anni del Novecento porta al Neoclassicismo, una nuova corrente
che si ispira alle opere del passato, alla quale aderiscono compositori italiani,
come Ottorino Respighi, Alfredo Casella e Goffredo Petrassi e compositori
esteri, tra cui Igor Stravinskij. I musicisti italiani comunque ricercano un
nuovo linguaggio grazie all’utilizzo di temi popolari inseriti nelle loro
composizioni, dando origine alla scuola nazionale italiana, similmente a ciò
che avevano fatto, nel tardo Romanticismo, i compositori del nord Europa.
La Dodecafonia: Ispirandosi alla scala dodecafonica
(atonale) di Schoenberg, che sta alla base dell'Espressionismo, Alban Berg crea un sistema che si basa sulla intera
serie dei dodici semitoni della scala, i quali creano il “tema musicale”
portante del pezzo. Ovviamente, la musica che scaturisce da questo sistema non
si presta ad essere melodica, rilassante, ma risulta essere una grande
creatrice di inquietudini. Tra i compositori italiani che fanno ricorso a
questo sistema, Luigi Nono.
IL SECONDO DOPOGUERRA
Dopo il secondo conflitto mondiale assistiamo alla
ricerca di nuovi linguaggi musicali che non sfruttano, per comporre, solo i
suoni e gli strumenti codificati del tempo, ma rumori, ritmi strani, timbri
realizzati con qualsiasi oggetto e mezzo presente.
Con l’avvento dell’elettronica in musica, si assiste
alla ricerca di nuovi timbri e sistemi per realizzare le composizioni.
Musica aleatoria: tra le correnti più significative del
periodo riveste un ruolo assai importante la musica aleatoria, basata sulla
casualità. Il maggior esponente di questo tipo di musica è John Cage,
compositore statunitense che escogita ogni mezzo per fare musica: dal
pianoforte preparato, in cui inserisce, sopra le corde, bulloni, pezzi di ferro
e ogni sorta di oggetto per ottenere particolari suoni, a effetti ottenuti
mediante rumori casuali e silenzi.
Musica concreta: Suoni e rumori della vita quotidiana
sono alla base di questo tipo di musica, creata con effetti sonori reali, che
si contrappongono a quelli artificiali creati fino a quel momento dall’uomo, come il sistema temperato.
Musica elettronica e informatica:
l’elettronica e l’informatica sono di aiuto ai compositori per realizzare nuovi
timbri sonori e per la manipolazione dei suoni e dei rumori. Pioniere di questo
genere musicale è Karlheinz Stockhausen. In Italia la musica elettronica è
praticata da Bruno Maderna e Luciano Berio.