IL CLASSICISMO
Musicalmente parlando il Classicismo va dal 1750 circa (epoca in cui
muoiono i grandi compositori del Barocco) al 1830 (periodo attorno al quale
muore Beethoven e Rossini smette di comporre opere per non trasformarsi in un Autore
romantico).
Le novità più rimarchevoli del periodo sono l’affermarsi del pianoforte,
che diventa lo strumento principe del Classicismo, e che sostituisce totalmente
il clavicembalo, e l’affermarsi della Forma Sonata, dalla quale nasceranno il
Concerto Solista (che da ora in poi si chiamerà semplicemente concerto) e la Sinfonia.
Oltre all’affermazione del pianoforte, in quest’epoca prende piede un nuovo
strumento: il clarinetto, la tromba viene fornita, nel 1815, degli attuali
pistoni, mentre l’organo si arricchisce di nuovi registri e si afferma sempre
più come lo strumento solista per eccellenza delle chiese.
La forma musicale che influenzerà più di tutte il genere strumentale è la
sonata.
Essa è una composizione costituita da tre o quattro movimenti, di cui il
primo in forma sonata.
Un movimento è un brano completo, dalla prima nota alla coda, che
rappresenta una parte, un tassello, di una forma più complessa. Come una
sonata, un concerto, una suite, una sinfonia…
(A proposito: la suite è una forma strumentale nata per la danza,
costituita da alcuni movimenti di carattere diverso e contrastante l’uno dall’altro).
Il primo movimento della sonata classica è in forma sonata.
La forma sonata è caratterizzata da un andamento Allegro, e dalla presenza
di due temi che dialogano, musicalmente, tra loro.
Alla forma sonata seguono altri due o tre tempi,
con carattere contrastante: ad esempio, un adagio, seguito da un allegro e da
un allegro molto, o da un vivace rondò, o da una marcia brillante…
La successione di brani agogicamente allegri e
lenti dà alla composizione una grande varietà.
Dalla sonata derivano il Concerto e la Sinfonia.
Per concerto, analogamente al concerto solista barocco,
si intende un insieme di strumenti che dialogano con un solista. Molto diffusi,
nel Classicismo, sono i Concerti per pianoforte e orchestra e quelli per
violino e orchestra.
La Sinfonia, invece, è eseguita da un organico composto da archi, legni,
ottoni e percussioni. Dalla fine del Settecento l’orchestra si amplia come
numero di esecutori e viene suddivisa in famiglie.
Agli inizi dell’Ottocento nasce, come figura
stabile, il direttore d’orchestra che si rende necessario in quanto, con
organici grandi, il primo violino non è più in grado di dare l’attacco e
suggerire le espressioni a tutti gli
strumenti.
Gli ambienti della musica diventano i salotti
della ricca borghesia, i teatri pubblici e le sale da concerto. Naturalmente, rimangono anche le grandi sale
della nobiltà.
Naturalmente, il melodramma dilaga, oltre che in
Italia, in particolar modo con Paisiello e Rossini, in tutta Europa: dalla
Francia alla Germania, alla Russia.
Autori principali del Classicismo:
Joseph Haydn (1732 – 1809) capostipite del
Classicismo. Maestro di Mozart e di Beethoven; compositore di ben 104 sinfonie,
in cui si vede tutta l’evoluzione della forma.
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1792) genio musicale
indiscusso, autore, sebbene nella breve vita, di 604 numeri d’opus. Composizioni
di ogni genere: dalla sonata all’opera. Con le sue opere si assiste allo sviluppo
ed alla maturazione dello stile classico.
Ludwig Van Beethoven (1770- 1827): rappresenta il
momento di passaggio tra il Classicismo e il Romanticismo. 134 numeri d’opus in
cui amplia il concetto di sonata, di sinfonia, e si impone al pubblico fuori
dagli schemi compositivi standardizzati, verso l’indipendenza del musicista.
Gioacchino Rossini (1792 – 1868): è il grande
genio della musica operistica italiana. Compone opere di ogni genere (buffe,
serie, drammatiche) e rappresenta la svolta dal Classicismo al Romanticismo.
Può essere considerato come il Beethoven italiano.