UNA
CONSIDERAZIONE
Mi riferisco a un concorso, di cui non faccio nome,
svoltosi in tutta Italia, in più di dieci tappe, con concorrenti di età
superiore ai 16 anni.
I ragazzi partecipano, e alcuni di essi si attestano
ai primi posti (primo, secondo, terzo…).
Al primo classificato per ciascuna località viene
detto, faccia a faccia, che parteciperà con certezza alla finalissima, che si
svolgerà in una località balneare della Romagna.
E fin qui, tutto bene.
I primi classificati sanno di partecipare alla finalissima, certi della
loro performance e del gradimento ottenuto dalla giuria, composta da esperti
del settore.
Ma poi, le cose cambiano da ciò che è stato detto ai
cantanti.
Verranno portati alla finalissima solo quei ragazzi
che avranno ottenuto i punteggi maggiori, tra tutti quelli che hanno
partecipato, da tutta Italia (il regolamento era presente sul sito del
Concorso, ma pochi l’hanno letto, fidandosi di ciò che è stato loro detto “vis
a vis”).
Le giurie, in ogni località, cambiavano… insomma, non
erano composte dalle stesse persone, a parte, forse, uno o due componenti
facenti parte dello staff del Concorso.
Ora, mi viene da fare una considerazione.
Alcune giurie, specialmente in settentrione, hanno
dato voti abbastanza bassi, attestati verso l’otto, magari considerando che i
cantanti non erano dei professionisti e che, quindi, l’otto bastava.
Altre giurie si sono avvicinate al dieci.
E’ probabile che, chi ha meritato un voto superiore al
nove, lo meritasse davvero, ma, avendo diretto pochi anni orsono un Concorso,
dubito che tutti abbiano usato lo stesso criterio.
Per questo motivo ritengo che, in un concorso
itinerante dove si cambiano le giurie non si debba in alcun modo scegliere gli
alunni dalle votazioni espresse in toto, ma lo si debba fare località per
località.
Naturalmente, questa è solo una mia opinione, ma credo
possa essere tenuta in considerazione, possa in qualche modo costituire un
suggerimento, un consiglio.
Pier Giacomo
Zauli