UN LUSTRO DI OPERE
Non c’è due senza tre… anzi, NON C'E' QUATTRO SENZA CINQUE!
Mi era stata data la fortuna di assistere a una splendida “Boheme”, nel 2008, preceduta da "Traviata", poi seguita da “Trovatore”, nel 2009 e “Tosca”, lo scorso anno, ed ecco che, nel pomeriggio del 30 di Novembre 2011, L’Associazione Pia Tassinari, coadiuvata dalla Scuola Comunale di Musica Sarti, e dal Comune di Faenza, ci ha fatto assistere ad una mirabile interpretazione di “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti.
Interpretazione eccellente, grazie alla cura con cui sono stati realizzati tutti i particolari: dalla direzione orchestrale e corale, da parte di Monica Ferrini e del preparatissimo Ensemble musicale "Pia Tassinari", ai bravi interpreti, tra cui spiccava la protagonista, Gladys Rossi, in possesso di una tecnica vocale di tutto rispetto, unita a una superba interpretazione e senso della musica, al Coro, preparato dalla stessa Monica Ferrini, ai figuranti della Filodrammatica “Berton”.
Un discorso particolare, poi, va fatto per le scenografie, realizzate da Francesco Valtieri e Fabio Baruzzi, con la regia di Maurizio Scarfeo, tratte da stupende opere di Romolo Liverani, rimesse in scena con la tecnica della retroproiezione, ed arricchite da piccoli particolari in movimento davvero interessanti, che hanno dimostrato come, con le “diavolerie moderne”, se utilizzate con intelligenza, si possa ricreare la magia dell’opera senza intaccarne lo spirito ed i contenuti.
Passione, professionalità e cura fin nei minimi particolari, hanno dato come risultato un’opera piacevolissima all’ascolto, con un gradimento di pubblico eccezionale, mostrato con oltre cinque minuti di applausi ininterrotti alla fine dell’opera.
Faenza è tornata all’opera, grazie al coraggio ed alla caparbietà di un cast che mi auguro continui ad avere la stessa passione e perseveranza per altre decine e decine di lustri, facendoci ancora rivivere la magia di uno spettacolo che a Faenza, da vari anni, non veniva più rappresentato.
Pier Giacomo Zauli