FRANCOISE E. GODDART:
LA VOCE
TECNICA, STORIA E CONSAPEVOLEZZA DEL CANTO
Avevo letto questo libro ventitré anni orsono, più o meno alla sua prima pubblicazione (ne ho letto alcune parti anche un mesetto fa e l’ho messo in un posto talmente sicuro che da due giorni lo cerco, ma non riesco a trovarlo!) e, già allora, ne rimasi entusiasta per la chiarezza dei contenuti espressi con un linguaggio semplice, comprensibile e di grande efficacia.
Ed è la medesima chiarezza con la quale l’ho trovato ripubblicato, in questi giorni, per le edizioni EMMEBI di Firenze, a cura di Franco Muzzio, l’Editore che lo stampò per la prima volta, cinque lustri orsono.
Un libro bello e completo, che ho letto in soli tre giorni, non vedendo l’ora di riaffrontarne tutti i contenuti, e di scoprirne le tante novità.
Un piccolo trattato che può servire a chi, semplicemente, vuol cominciare a farsi un’idea di cosa voglia dire cantare, ma che dovrebbero leggere tutti coloro che hanno intrapreso lo studio del canto, che si sono già diplomati in conservatorio, che da anni hanno intrapreso una carriera, dagli insegnanti di questa disciplina sia nell’ambito della musica classica, sia negli infiniti meandri che la musica leggera propone.
Meandri rappresentati al top nel capitolo finale del libro, “A spasso con le voci”, che ci presenta una carrellata di splendidi interpreti che hanno fatto la storia della musica "non classica" degli ultimi decenni.
Questo volume potrebbe avere come ulteriore sottotitolo: “Il canto in tutti i suoi aspetti”, in quanto non solo considera gli aspetti più tecnici, cosa che ogni insegnante di canto dovrebbe saper fare, ma ne esplora ogni branca, senza trascurarne neppure la storia (vasta, nella sua generalità, chiarissima, affrontata anche in alcune vicende prettamente storiche, artistiche e interdisciplinari), i mezzi di registrazione e di amplificazione (splendidi i consigli sull’acquisto di un microfono adeguato, verso pag. 159), l’intervento delle moderne tecnologie ed il loro utilizzo per acquistare visibilità (pag. 21 e seguenti), la diffusione del prodotto musica, e, addirittura, oltre ai normali vocalizzi, altri modi alternativi per prendere coscienza dell’atto del cantare, ponendo la propria attenzione sui punti focali ai quali fare più caso durante il canto: dal cuore al plesso solare, ai punti facciali sui quali far maggior perno per variare la voce e per renderla sempre più un atto che faccia prendere al cantante la coscienza della sua personalità, senza tentare di diventare un emulo di ciò che hanno fatto altri.
Un libro che prende in considerazione, in pratica, tutti i tipi di canto: dal gregoriano alla lirica, dal classico al rock più esasperato, solo per tracciare alcuni confini agli antipodi.
Alcuni esempi che mi hanno lasciato stupito per la insolita chiarezza, mai presente nella totalità degli altri trentamila volumi scritti sul canto e nei quali, il più delle volte, a parte la lingua (l'italiano) ho capito ben poco?
La spiegazione del “Riff” (pag. 91). Chiarissima!
La competenza estrema mostrata nella classificazione vocale (pag. 112 e seguenti).
Le motivazioni per cui, nella storia della musica, sono nati alcuni generi anziché altri. O perché nel Nord Europa si fanno cori migliori che al Sud…
La spiegazione del vibrato a pag. 137!
E potrei fare altre centinaia di esempi, magari ricopiarne le spiegazioni per intero… ma vi togliereste la soddisfazione di leggere davvero un bel libro.
Francoise E. Goddart: "La voce" EMMEBI editori, Firenze. Prezzo € 24,00
Pier Giacomo Zauli