LE NOZZE IN FARMACIA
Di Luciano Govoni
18 e 19 giugno; 18 luglio: a Palazzuolo sul Senio si rinnova la magia di un’operetta, replicata tre volte in soli trenta giorni, e presentata, per la prima volta, proprio il 18 giugno.
Un’operetta rinata grazie alla minuziosa ricerca fatta da Renato Soglia e Gian Luca Gardini, che hanno riscoperto il manoscritto dell’Autore, Giulio Savoi, datato 1920, e l’hanno pazientemente ricostruito, trasformandone la parte strumentale, che era stata scritta per settimino, in una partitura per grande banda.
Dalla stesura all’esecuzione il passo è stato davvero breve.
All’esecuzione strumentale ci ha pensato lo stesso Soglia, che ha diretto magistralmente, con la solita caparbietà, la sua banda di Palazzuolo, che ha reso con una esecuzione davvero impeccabile tutte le sfumature necessarie alle varie parti strumentali, mentre per l’esecuzione vocale (solisti e coro) è stato utilizzato il coro UCIIM, diretto con maestria dal faentino Pier Giacomo Zauli, che ha anche curato personalmente la preparazione dei solisti e la recitazione, e da Donata Donati, pianista che ha sfoderato grandi doti interpretative e grande maestria nell’accompagnamento dei cantanti, e arrangiatrice del coro stesso.
Gli interpreti solisti sono stati: nella parte di Serafina, Deianira Palli, che ha sfoderato, oltre ad indubbie qualità vocali, anche una certa verve nella recitazione, rendendo il personaggio della moglie del farmacista assai convincente.
Marco Ercolani, che molti ricorderanno in quanto era Bert in Mary Poppins, realizzato dalla Compagnia del Cancello, ha sostenuto con molta sensibilità la parte del farmacista, attraverso un’ottima recitazione e con una voce cantata sempre aderente al testo.
Arguzia, astuzia e sfacciato innamoramento sono stati espressi al meglio da Emanuele Zama, anch’egli facente parte degli attori della Compagnia del Cancello, che, per l’occasione, nelle parti cantate, in cui era esordiente, ha espresso una voce molto adeguata al personaggio, con un timbro assai delicato, da tenore leggero.
La parte della madre della sposa è stata resa con grande maestria da Valeria Nava, entrata perfettamente nei panni della protagonista meno giovane, per rendere la quale ha spesso sfoggiato una voce, sia recitata che cantata, davvero fuori dal comune.
Perfetto, nei panni del servitore, Samuele Marchi.
Il Coro UCIIM al gran completo (oltre 20 componenti) si è esibito sia con la voce, sia con movimenti scenici degni di una vera compagnia di operetta, esaltando i movimenti di massa anche grazie alla perfetta realizzazione dell’audio e delle luci, affidati a Samuele Ravaioli ed al suo staff.
Ci auguriamo di poter rivedere questo piccolo gioiello musicale anche in altre repliche, a Faenza e dintorni, per far apprezzare a un pubblico sempre più numeroso questa frizzante operetta degli Anni Venti.
Luciano Govoni