Quando la musica si fa poesia, o quando la poesia si fa musica???
Fate voi.
Per me sono stata la stessa cosa, o, almeno, lo sono stata la stessa quando ho ascoltato, anzi, no, quando mi sono provato a cantare, a modo mio, quella splendida canzone il cui ritornello suona come
“nina nana, par tè che t’cì acsè bona, nina nana, un bés int’i cavèl!”
Poesia e musica, musica coerentissima, poesia semplice, ma coinvolgente. Voce (non la mia) stupendamente aderente alle parole e alla musica.
Un abbinamento davvero indovinato, sottolineato dalla voce del suo interprete - autore, Claudio Toschi, raffinato chansonnier che sa far aderire perfettamente le sue corde vocali con un lied in lingua romagnola tanto raffinato, dolce, delicato.
Questa sera mi sono fermato a questa lirica, l’ho riascoltata ed ho tentato di interpretarla almeno venti volte, ben soddisfatto di averlo fatto.
Domani lo rifarò, convinto di trovare in questa aria qualcosa di rilassante e sentimentale, qualcosa di semplice ma geniale. Convinto che, nuovamente, mi assueferò alla melodia e al gusto raffinatissimo di questo brano, cercando di interpretarlo nel migliore dei modi, anche solo se cantandolo sotto la doccia.
Pier Giacomo Zauli